VITERBO - Tutto il resto è letteratura, l’indagine nella narrativa contemporanea del Sal8 di Pasquale Bottone, sta per concludersi. Dal 3 al 5 aprile la Biblioteca Consorziale di viale Trento ospiterà gli ultimi incontri di questa lunga e fortunata rassegna letteraria a tema che si è occupata dapprima del “lato oscuro del Belpaese” – attraverso il contributo dei migliori giornalisti d’inchiesta, da Lirio Abbate ad Attilio Bolzoni, da Francesco D’Ayala a Maurizio Torrealta, – per poi approdare alla narrativa, scelta non in base all’impatto commerciale, alle pressioni delle case editrici o alle classifiche di vendita, ma all’aspetto qualitativo, e con uno sguardo rivolto sempre ai romanzi in grado di trasmettere al meglio l’atmosfera di questi nostri tempi.
Mercoledì 3 aprile saranno due gli ospiti di Pasquale Bottone: il giornalista Andrea Pomella e il poeta Franco Buffoni.
Andrea Pomella, giornalista de il Fatto quotidiano e dell'Unione Sarda, autore di libri d’arte su Caravaggio, Van Gogh e i Musei Vaticani, testi per opere di musica da camera contemporanea, romanzi – il primo è “Il soldato bianco” edito da Aracne – e un vademecum sulle tensioni e le frustrazioni del nostro tempo, “10 modi per imparare a essere poveri ma felici” per Laurana Editore, arriva al Sal8 con il suo ultimo libro, “La misura del danno”, pubblicato da Fernandel e presentato recentemente a Roma a Libri Come.
Il titolo prende il nome da una scritta notata da Pomella in una via della capitale, “Il Paese ci morirà tra le braccia”, e racconta le vicende di Alessandro Mantovano, un giovane di borgata che, divenuto famoso facendo l’attore di fiction, incontra il successo e una ricca borghese che poi sposa. Ma la fortuna dura poco: Mantovano viene travolto da uno scandalo sessuale che vede coinvolta una quindicenne amica della figlia. La notizia rimbalza sui media e ne nasce uno scontro politico-ideologico, tra chi gli manifesta solidarietà e chi chiede per lui pene severissime. Uno scandalo che ricorda il caso Polanski e quello di Berlusconi, l’affresco di una sinistra-intellettuale che ha smarrito la propria identità tra ipocrisie, decadenza dei costumi, questione morale. Il berlusconismo, ci dice Pomella, è figlio di un certo modo di fare della sinistra degli ultimi venti anni e la sinistra stessa ha assorbito molto dal personaggio, le responsabilità sono molteplici. Il titolo, “La misura del danno”, sembra suggerire proprio l’idea che tra qualche anno avremo bisogno di un perito che dovrà valutare l’ammontare del danno, come diceva Totò, e chi ne dovrà pagare conseguenze ed entità.
Franco Buffoni, poeta e traduttore, docente di Letteratura Italiana all’Università di Cassino, le cui poesie sono state pubblicate da Guanda (“Suora carmelitana”, “Roma”) e Mondadori (“Il profilo del rosa”, “Guerra”) – recente l’Oscar Mondadori che raccoglie la sua attività poetica, “Poesie 1975-2012? – partecipa al Sal8 di Bottone in veste di romanziere.
Già autore di “Zamel” per Marcos y Marcos, del pamphlet “Laico alfabeto”, edito da Transeuropa, e di “Più luce, padre. Dialogo su Dio, la guerra e l’omosessualità” (Sossella), presenta alla rassegna “Il servo di Byron”, edito da Fazi, un lavoro nato dall’esigenza di far luce sulla vita di Lord Byron e sulla sua omosessualità attraverso una biografia romanzata narrata dal suo fedele servitore e amante, Fletcher, conosciuto all’età di sedici anni nella campagna scozzese e rimasto per venti anni al suo fianco.
Buffoni immagina, cosa che del resto avvenne, che Fletcher gli sopravviva e poi scriva le sue memorie. Tre sono i momenti cruciali del libro, l’adolescenza di Byron, il suo primo e il suo secondo viaggio nel continente, tra la Svizzera, l’Oriente, Verona, Roma, Pisa, Genova e infine la Grecia, che gli sarà fatale nel 1824, col fido Fletcher sempre al fianco, che invecchia assieme al padrone, anzi meglio, visto che Byron subisce un invecchiamento precoce.
Il libro di Buffoni vuole essere una denuncia dell’omofobia, non a caso nella prima parte si descrive l’uso e l’abuso della gogna nei confronti dei sodomiti, un vero e proprio strumento di tortura che portava alla cecità e poi alla morte in quella Inghilterra di primo Ottocento. I viaggi di Byron, rivela Buffoni, altro non erano che un modo per fuggire a questa terribile pratica; gli scritti del poeta, permeati di considerazioni omoerotiche, venivano mascherati abilmente, data l’omofobia del tempo, attraverso l’uso della triangolazione, come nel “Corsaro”, dove Conrad, il protagonista, flirta con Medora ma è innamorato di Consalvo, il giovane marinaio. Un espediente letterario che Byron poi traslava per necessità nel suo quotidiano, da qui la duplice immagine che Buffoni restituisce nel romanzo: quella pubblica di tombeur des femmes, e quella privata, intima e vera, di omosessuale costretto a nascondersi per sopravvivere.
Salta per gravi problemi familiari dell'autore, Cosimo Argentina, l'incontro previsto oggi, 4 aprile e quindi il Sal8 si concluderà domani.
Venerdì 5 aprile si chiude con Giorgio Caponetti e “Due belle sfere di vetro ambrato”, pubblicato da Marcos y Marcos dopo il fortunato “Quando l’automobile uccise la cavalleria”.
Il romanzo è la strana storia di una biologa intraprendente, di un amore di Leonardo da Vinci a Venezia, della statua di Bartolomeo Colleoni e del suo cavallo.
Ambientato nella città lagunare dei nostri giorni ma anche in quella del 1457, con i capitoli che si alternano con regolarità tra la nostra epoca e il quindicesimo secolo, il libro segue le vicende della nobile famiglia veneziana dei Pavari del Canal, tra finzione e verità, personaggi storici e artisti famosi che si mescolano con altri di pura invenzione in un quadro originale ed insolito che ruota attorno ai leggendari testicoli di Leone, il cavallo dalla perfetta bellezza del Colleoni, conservati da allora in due sfere di vetro all’interno di una teca nel palazzo di famiglia.
Garbo e classe in un racconto che si rivela un gioco narrativo, un divertissement a tutti gli effetti,
nato dalla penna di un narratore colto e raffinato, nella vita esperto di pubblicità, cavalli e musica, che ha deciso di vivere in una verdissima tenuta a Tuscania, nel viterbese, con tanto di necropoli etrusca.
Gli appuntamenti del Sal8 delle 6, realizzato grazie al contributo di Unindustria, si terranno alle ore 18 presso la Sala conferenze della Biblioteca consorziale, in viale Trento 18.