L'intervista - Giulio Marini: "Sto cambiando la città, senza false aspetttive. Datemi altri 5 anni"

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giulio marini, sindaco, elezioni, amministrative 26 - 27 maggio, comune, rinnovo, viterbo, etruria, la tua etruria, tuscia, alto lazio, tesori d'etruria, cultura, 2013, quotidiano culturale, eventi, manifestazioni,VITERBO - Sarà una scadenza elettorale importante, quella di fine maggio. Ben 14 candidati sindaco per uno scranno, 600 aspiranti consiglieri per 32 posti. Latuaetruria ha deciso di intervistare i candidati che mirano al ruolo da primo cittadino, ponendo esclusivamente domande sul settore culturale. Non solo, presto tutti i candidati avranno modo di esprimersi, uno via l'altro sulla stessa domanda... seguiteci!

Intanto partiamo con la prima intervista, senza commenti, senza polemiche. Ognuno potrà leggere e trarre le proprie conclusioni.

Il primo ad essere intervistato è il sindaco uscente, Giulio Marini, candidato ancora per questo ruolo, presentato dal Popolo della libertà, Fratelli d'Italia, liste civiche Ego sum leo, Civica per Viterbo - Territorio Turismo Terme.

E' il sindaco uscente, quindi partiamo da un bilancio delle attività svolte in questi cinque anni, sempre mirando sul settore culturale.

"Vorrei partire da un grande successo: quest'anno, a dicembre, la Macchina di Santa Rosa avrà il riconoscimento Unesco, dopo un percorso complesso e articolato. Questo mostra un punto di riferimento importante, sottolineato dallo stesso governo che ha scelto un'unica candidatura, le macchina a spalla, di cui la nostra è capofila, dimostrando che ci ha creduto molto. Oltre a questo successo aggiungo le tante iniziative realizzate in questo tempo: Tuscia operafestival, Arena Valle Faul, Caffeina, Medioera; abbiamo abbozzato alla creazione della città dei festival. Sono convinto che se matureranno le condizioni potremo cercare di mettere in fila una serie di iniziative cadenzate, che abbiano un percorso pluriennale. Va evitato il frazionamento e la perdita di risorse in iniziative sporadiche. Anche i bandi in corso di finanziamento ora seguono questa strada, e sarà sempre più così.

Poi ricordo il Teatro Unione: procediamo alla fine dei lavori del lotto funzionale, avremo un teatro tecnologicamente avanzato e sicuro, l'ambiente sarà condizionato, il teatro sarà sempre aperto, anche se necessariamente dovrà ospitare rassegne qualificate; per questo vogliamo riqualificare anche il teatro genio come struttura a disposizione della città, i gestori che lo hanno preso in affitto sono disposti a sistemarlo. Come non ricordare anche il Teatro tenda, che si è dimostrato molto utile per coprire le esigenze del momento, realizzato a basso costo e utilizzato da ogni tipo di evento. Doveva già essere chiuso ma è prenotato fino a fine maggio, segno che è stato utile. E ancora il recupero di Sallupara, altra struttura che dovremo far vivere, la Carivit ha finanziato i lavori per creare un luogo che favorisca l'aggregrazione giovanile, che attiri l'attenzione sul luogo e questo sarà fatto; Presto il Museo civico sarà trasferito a Valle faul; a breve andrà a bando il recupero della Corte di Assise di piazza Fontana grande. Questo dimostra che sono tanti progetti in corso, ma nel futuro sarà necessario che ognuno abbia la propria vocazione, ogni azione deve avere una logica metodologica, un indirizzo preciso".

Un lungo elenco di cose fatte e in fase di realizzazione, cosa rimane ancora da completare?

"Certamente lavorare sul progetto Plus, che cambierà l'immagine della città, la sua porta di accesso. Ricordo ancora una volta che il finanziamento di 13 milioni e mezzo di euro è stato dato per quel segmento specifico: riqualificazione dei centri urbani e su proprietà pubblica. Questi soldi si potevano usare solo per questo e li abbiamo ottenuti perché abbiamo presentato un progetto valido. La progettazione è stata tutta interna, qualificando anche il personale dell'amministrazione. Al termine dei lavori l'Unione europea verificherà la realizzazione, come da progetti presentati; se fossero usati diversamente, magari per le buche, andrebbero restituiti, aggiungendo al danno la beffa. Sempre pensando ai prossimi 5 anni dovremo considerare una diversa gestione del teatro, qualcosa tipo 'teatro stabile', slegata dall'idea secca della stagione, tenendo conto anche della crescita della scuola musicale, sempre più qualificata grazie alla collaborazione con il conservatorio de L'Aquila e con il ministero. L'Unione non sarà a disposizione di un soggetto che presenta una stagione, il teatro deve vivere 365 giorni l'anno, abbiamo bisogno di abbandonare la pigrizia. L'idea iniziale era quella della fondazione ma il governo Monti ci impedisce di partecipare come Comune, allora penseremo a qualcosa di partecipativo, che coinvolga i cittadini come quando fu costruito. Questo è il senso di sviluppo del teatro e della sua vita, non basta un edificio bello, ci vuole anche chi vuole viverlo".

Pensando a cinque anni fa, cosa non avrebbe fatto?

"Appena arrivato ho sposato un trend della città, tutti pensavano che il Comune dovesse essere la valvola di sfogo di ogni evento. Ho lavorato sodo per cambiare questo atteggiamento, vorrei proseguire in questo cambiamento di rotta, necessario per pensare al futuro dando obiettivi"

Pianificare cultura, inserendola in un bilancio limitato e vincolato dal patto di stabilità, è ancora possibile?

"L'unica risorsa da destinare alla cultura è legata alla presentazione di progetti europei, ma anche in questo caso si tratta di fondi mirati, non saranno mai a pioggia. Dobbiamo stare attenti all'erogazione per tutti, per non dare false aspettative e deviare un indirizzo. Solo la programmazione permette la gestione, va fatta una scelta".

Un messaggio che vuol dare ai cittadini

"Credo che in 5 anni terribili, come ho avuto modo di definirli, siamo riusciti ad avere una buona amministrazione, con un bilancio eccellente, stretto in un patto di stabilità esterno, indipendente dalla nostra volontà. Abbiamo da investire 36 milioni di euro sulla città, gran parte da progetti europei - regionali, senza mettere la mani nelle tasche dei cittadini, ci siamo fatti qualificare come ente che può prendere finanziamenti fuori. Arriiverà un cambiamento generale della città: raccolta diffierenzianta, illuminazione, qualità della vita nel centro storico. Rimangono una serie di incrostazioni, come l'arsenico, impossibile da gestire da soli come semplice amministrazione. Per fortuna con l'appalto regionale dovremo risolvere: due impianti sono già in essere, Bagnaia e San Martino, due saranno pronti tra 15 giorni, gli altri quattro, i più importanti partono presto e appena possibile avremo eliminato anche la questione arsenico, ma da soli sarebbe stato impossibile, non avevamo le risorse, anche in questo caso abbiamo dovuto fare una scelta. Sistemato questo, sempre con la Regione, troveremo altre risorse per migliorare la viabilità".

Teresa Pierini

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