L'intervista - Bonatesta: "Basta con eventi che arricchiscono solo una persona"

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Cosa propone di nuovo come candidati e come idee?

“La nostra lista non è composta da padrini né padroni, è l’unica lista con persone che lavorano e che si sono messe a disposizione di un movimento di cultura, che si presenta con un programma vero. Faremo diventare Viterbo una città turistica e questo già dice tutto. Dobbiamo vivere di turismo e questo argomento va trattato come scienza sociale, integrandolo nel territorio non inserendolo. Questo offre opportunità di lavoro, con una valida organizzazione che è necessario realizzare”.

Cosa vi rende diversi dagli altri?

“Non ci sono le condizioni e non ci saranno mai con i candidati e con i progetti che ho sentito. Nessuno è in grado di trasformare Viterbo. Magari si riesce a portare qualche turista in  più ma senza la giusta ospitalità si crea solo problema interno”.

Qual è il vostro progetto?

“Abbiamo presentato un programma, una sintesi obbligatoria nella presentazione della lista. Abbiamo tante idee, che si svilupperanno anche dopo ma questi sono i sei punti principali: - gioielli artistici e monumentali, con riqualificazione del centro storico che deve esser presentabile. Basti pensare al palazzo papale, che è una vecchia battaglia: oggi non offre nulla, anche se si trova aperto dentro non c'è nulla. Pensiamo ad Avignone, dove c'è la fila per visitare un palazzo in cui non si è svolto nemmeno un conclave. Noi potremmo ricostruire la storia del conclave, con mobili e personaggi,  i 19 cardinali del tempo. Il secondo punto è sul termalismo, quello fatto finora è solo business... devono aumentare gli stabilimenti, ci sono tante realtà in attesa e non si capisce perché non vengano autorizzate. Poi c’è l’enogastronomia, e qui è necessaria la valorizzazione dei prodotti tipici, i turisti possono scegliere Viterbo anche per come si sta a tavola. Infine la valorizzazione delle frazioni, che devono diventare i quartieri storici del capoluogo, con la stessa attenzione degli altri, tutte presentano un borgo da recuperare, insieme a Pianoscarano e San Pellegrino".

Come affronterà la gestione degli eventi?

Non entriamo nella polemica sul 3 settembre. Per andare oltre noi faremo la Fondazione Santa Rosa, la festa si sviluppa in un solo giorno, due ore, non può essere il punto centrale del turismo. Con la fondazione, in cui il comune non entrerà ma sarà promotore, si sviluppa il turismo religioso che punta anche al trasporto, ma porta pellegrini tutto l'anno, specie quelli che vanno verso il Vaticano. E’ necessario riportare l’attenzione sulla Santa.

E l’Università?

"La cultura deve passare dall’Università, una manifestazione come Caffeina non è cultura, ma un’operazione commerciale che fa prigionieri gli abitanti del centro, e porta soldi solo a una persona. Potrebbe essere realizzata dovunque, in qualsiasi città, dove il politico del posto pensa di mettersi in vista ospitando l'autore del momento. Dobbiamo trovare turisti che devono trovare qualcosa di esclusivo".

Come pensa di trovare finanziamenti?

"Finora molti soldi sono stati buttati, voglio vedere le carte del Plus. L'ascensore che costerà 3 milioni e 800mila euro... a chi serve? Questa è un’opera che va rivista per capire se è opportuna o meno. Per migliorare la città serviranno fondi del Comune, della Regione, dello Stato ed Europei, che avremo presentando progetti. Sono convinto che se amministreremo noi tutto costerà di meno, perché ognuno di noi non vive di politica. Ci rivolgeremo alla Comunità europea presentando progetti, che raramente vengono qui. Se fosse possibile io tornerei indietro al concorso di idee fatto ai tempi di Ascenzi sindaco, sempre se sia ancora, realizzabile. Ci costò al tempo 100 milioni di lire ed era bello, perché fu accantonato? Se arriviamo a palazzo dei priori non faremo sconti a nessuno!”

Un messaggio agli elettori…

"Sono convinto di vincere, il sindaco Bonatesta supererà il 50% e vinceremo al primo turno. Poi inizieremo a lavorare e cinque anni saranno pochi, ma dobbiamo gettare le basi ed evitare che si torni indietro. Dobbiamo avviare un progetto irreversibile per Viterbo città turistica".

Teresa Pierini

 

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