VITERBO – Sempre più vicina la scadenza elettorale che deciderà il prossimo sindaco del capoluogo. L’intervista di oggi è con il candidato di Fiamma Tricolore, Giovanni Adami, per anni capofacchino ed ora "prestato" alla politica.
Dopo anni di impegno nella festa più amata dalla città si sbilancia sempre di più in politica?
“Alla prima telefonata che ho ricevuto per questa avventura ho subito pensato che si trattava della scelta giusta. Era una sfida da accettare, ho seguito tanti incontri, li ho fatti penare un po’… ma ho accettato con entusiasmo”
Parliamo di cultura, ritiene giusto quanto fatto finora in città?
“C’è da fare molto di più, a Viterbo non si parla di cultura al di là di Santa Rosa e per l’estate viterbese. Il teatro è chiuso da anni, l’amministrazione dice che presto riaprirà ma io non credo che sia così.
Qui si parla poco di cultura, dal mio modesto parere, e c’è molto da fare. Se dovessi diventare sindaco ritengo necessario trovare un uomo di cultura per ricoprire il ruolo di assessore, capace di proporre progetti importanti”.Cosa propone ai cittadini?
“Sicuramente esportare il grande prodotto di questa città, che è la macchina di Santa Rosa. L’esempio è quello di Siena, e lo abbiamo a due passi. Riescono a mandare in diretta il Palio, una manifestazione per molti versi contestabile, noi a questo dobbiamo mirare. Se non la diretta di tutto il Trasporto, che pare sia troppo lungo per esigenze televisive, di certo è necessario ottenere maggiori spazi sulle trasmissioni nazionali. E’ inoltre indispensabile valorizzare il centro storico; in concomitanza dell’elezione del nuovo pontefice in tanti hanno nominato Viterbo, raccontando la storia del conclave, la sua origine e il più lungo della vita della chiesa. Sappiamo per certo che tante associazioni provano ad inserirsi nel circuito delle visite e della gite, ma non vengono ascoltate, inoltre gran parte delle informazioni su quanto viene fatto in città non arrivano ai giusti canali, ai professionisti che possono promozionare gli eventi”.
Come vede il futuro di questa città?
“E’ necessaria una programmazione culturale che sia non solo di nicchia, ma popolare, dando spazio alle tante realtà che non vengono ascoltate. E’ fondamentale anche una promozione adeguata di quanto viene fatto: la cultura va trasmessa col marketing, per evitare che rimanga chiusa dentro le nostre mura. Naturalmente va fatto in maniera organizzata, tenendo conto i costi e sono certo che noi ne saremo capaci, spendendo meno e ottenendo di più”
Un messaggio da lasciare agli elettori…
“L’amore per Santa Rosa, l’amore per i viterbesi, è questo il nostro forte messaggio”.
Teresa Pierini
Leggi le interviste precedenti: