Migliorato l'accesso a Castro mentre si venera il santissimo Crocifisso

PDFStampaE-mail

sentiero castro, ischia di castro, percorso, natura, città, rovine, feudo farnese, distrutto, papa, pamphili, 2 settembre 1649, sangallo, viterbo, etruria, la tua etruria, tuscia, alto lazio, tesori d'etruria, cultura, 2013, quotidiano culturale, eventi, manifestazioni, eventi culturali viterbesi,ISCHIA DI CASTRO - Era il 2 settembre 1649: le truppe pontificie ricevettero l’ordine di radere al suolo la Città di Castro, simbolo del potere della famiglia Farnese. Mentre i soldati distruggevano le opere del Sangallo, la mano di alcuni, secondo la tradizione, fu fermata da un intervento divino davanti all’immagine di un Cristo Crocifisso.

Quest’opera, d’autore sconosciuto, ispirò tale devozione da essere risparmiata alla devastazione.

L’episodio venne interpretato come un evento miracoloso e da quel momento iniziò la venerazione di tale icona. Durante l’Ottocento la maggiore affluenza dei pellegrini necessitò la costruzione di una chiesa inglobante l’edicola precedente, e ampliata nel 1967 a formare l’edificio attuale.

Il mese di giugno è il periodo dedicato all’ adorazione del santissimo Crocifisso di Castro ed è anche l’occasione per i fedeli, turisti, appassionati di storia e passeggiate naturalistiche, di visitare le rovine della “diruta Città di Castro”.

 

"Per agevolare il percorso spirituale e storico/paesaggistico - precisa Maura Lotti - l’amministrazione comunale di Ischia di Castro ha accuratamente provveduto a migliorare ed impiantare le infrastrutture recettive necessarie alla fruibilità del luogo. La visita al sito religioso ed archeologico parte dal piazzale antistante la chiesa, oggi reso più accogliente dal fondo massettato e dall’ombra che offrono le nuove alberature, nonché più sicuro dalla recinzione muraria al bordo del fosso Olpeta. Anche l’estetica ne è migliorata, essendo state rinnovate le staccionate che cingono l’edificio e tagliata la vegetazione che infestava la tomba a dado etrusca che fiancheggia l’area di sosta. Vi è ora anche una nuova fontana.

 

Ma l’opera che incide maggiormente sulla recettività di Castro è la pavimentazione del sentiero che conduce alla Città. Sono stati usati blocchi di tufo che per nulla disturbano la silvanità del luogo, anzi, vi si integrano a formare un tutt’uno con il basamento tufaceo della rupe. L’odierna facilità del cammino lungo il sentiero elimina la settorizzazione tra i visitatori dell’area di Castro. La curiosità del pellegrino che si reca in visita al santissimo Crocifisso e attratto dalla città dei Farnese non sarà più frenata dall’ardua passeggiata verso le rovine, spesso prerogativa di escursionisti ed amatori. Grazie all’intervento del Comune di Ischia di Castro oggi chiunque può accedere agevolmente alla Cartagine di Maremma, e se l’Alberti la visitasse ora avrebbe altro da dire che '..spelonca da selvaggi animali abitati che da domestici uomini!' Troverebbe lo stato dell’attuale sito archeologico degno del lignaggio dei suoi fondatori".

Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4

Maura Lotti

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna


Anti-spam: complete the taskJoomla CAPTCHA