La Biga di Castro domina la Rocca Albornoz

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Dopo anni di isolamento in un triste magazzino, cosa che avviene troppo spesso nei musei italiani, sia per mancanza di spazio che di soldi, i due cavalli che erano a corredo della biga in bronzo sono tornati insieme e da oggi saranno a disposizione dei visitatori del museo, insieme ai corredi funebri ritrovati nella tomba, scoperta 46 anni fa.

La direttrice, Valeria D’Atri, ha fatto gli onori di casa, dando il benvenuto alla Soprintendente per i beni archeologici dell'Etruria Meridionale, Alfonsina Russo, che ha sottolineato: “In questa giornata nata per avvicinare il pubblico all’arte sveliamo questo nuovo allestimento, dando importanza alla Biga di Castro e a tutta l’Etruria. Basta entrare in questo museo per conoscere la nostra storia, e con la conoscenza acquisiamo consapevolezza del nostro passato e del suo valore. Ringrazio le scuole presenti, le autorità, le tante associazioni, fondamentali per la necessaria sinergia con le istituzioni. Faccio i complimenti al personale della Rocca Albornoz e della Soprintendenza, per il grande impegno profuso, e ringrazio la fondazione Carivit per la collaborazione”.

“Ricordo il ritrovamento della biga – ha proseguito Brutti, presidente fondazione Carivit – avvenuto ad ottobre del 1967, e ne ho seguito i vari spostamenti. E’ bello che oggi abbia un luogo tutto suo e che si possa vederla, darne adeguata promozione e visibilità. Questa Rocca è il punto di riferimento culturale della città, e nonostante i tempi difficili possiamo ancora fare qualcosa di buono nel settore culturale”.

Il gruppo ha lasciato il cortile del museo per scoprire così la nuova sala, dove la direttrice D’Atri ha spiegato e donato ai presenti qualche informazione del particolare reperto etrusco.

“Dal 2005 era già esposta, ma senza cavalli – ha raccontato la direttrice – che venivano citati e illustrati solo nei pannelli. Tutti ci chiedevano se era possibile vederli, specie i ragazzi delle scuole. Ora finalmente sono tutti insieme. Questo era il corredo di una tomba molto importante, principesca, di cui sappiamo poco, solo quello che possiamo dedurre dal corredo e dalla presenza dei cavalli, particolare che ne denota la maestosità. La biga era nella prima stanza, con davanti gli animali, mentre la tomba era chiusa da tre porte, una solo abbozzata. All’interno una persona sicuramente giovane, di altissimo rango. Dai sandali e dagli ornamenti siamo quasi certi che sia donna, vissuta tra il 530 e il 520 a. C. Nel corredo oggetti di uso quotidiano, attrezzi e cibo per un banchetto e ornamenti. Tra le tante cose sono stati ritrovati due pomelli d’oro di un sedile, sfuggiti a chi ha depredato la tomba”.

Gli oggetti sono esposti nelle tre teche intorno alla biga, che domina al centro, insieme ai due cavalli mummificati, eterni accompagnatori della giovane principessa.

Per la giornata del patrimonio il museo nazionale etrusco Rocca Albornoz (in piazza della Rocca) sarà aperto con ingresso gratuito sia oggi, sabato, che domani, domenica 29 settembre.

Teresa Pierini

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