NEPI – “Nemo propheta in patria” non è sicuramente adatto a Cinzia Mattei, che ancora una volta espone le sue creazioni in casa sua, nella cittadina nepesina, in festa per il Palio del Saracino. Grande vetrina, dunque, per l’artista di formazione artistica autodidatta, che si è perfezionata seguendo corsi professionali nel settore artistico per l’apprendimento delle varie tecniche pittoriche, conseguendo parallelamente la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Roma.
E’ una delle allieve preferite del maestro Rolando Di Gaetani, i cui corsi le hanno permesso di giungere agli attuali livelli espressione artistica nelle tecniche dell’acquarello, dell’olio e della pittura murale.
Ha vinto il concorso internazionale di pittura murale nel Comune di Greccio, a Rieti, per rappresentare sugli antichi muri lo spirito di San Francesco, dove ha affrescato il santo poverello con Santa Chiara. Ha esposto in numerose mostre ottenendo grande interesse di pubblico e consenso di critica. La varietà di temi proposti è una chiara testimonianza della sua poliedrica capacità di espressione artistica.
“È difficile parlare della propria pittura, bisogna avere il coraggio di guardarsi dentro e poi raccontarlo agli altri. Quel che cerco di fare – così si descrive Chiara - è raccontare sensazioni e pensieri con la massima semplicità, dipingendo cose vere, cogliendo le espressioni più significative e dando sempre la giusta importanza a colori, gamma cromatica e contrasti sulla tela”.
Entusiastico il commento critico che il maestro Di Gaetani dedica alla sua allieva: “La varietà dei temi trattati nelle opere di Cinzia Mattei prova la sua capacità di interpretare la pittura con sapienza, come è leggibile nei sui quadri, espressi in modo così esplicito, e dove sono evidenti spunti cromatici che si ispirano alla pittura dei ‘macchiaioli’, con la pennellata che racconta i particolari in modo asciutto, privi di qualsiasi sovrastruttura decorativa. Così i colori, preziosi alleati nel raccontare, vestono i particolari compositivi e gli stessi, miscelati, diventano robusti accordi cromatici, traducendosi in tinte fredde o luminose oppure calde dove il particolare si appoggia : la sua pittura è quindi metafora dell’etereo parallelo musicale dell’assonanza tra melodia ed armonia dei suoni. Attratta dai motivi tendenti al “romantico”, si esprime sia in temi che riguardano oggetti della vita quotidiana, che nei paesaggi e nei ritratti”.
La mostra resterà allestita fino al 16 giugno in piazza del Comune.
Teresa Pierini