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Una biologa prestata alle rime, anche grazie a quella sensazione artistica che da sempre ha respirato, fin dalla sua infanzia.

"Sia io che le mie sorelle abbiamo da sempre respirato un’aria un po’ diversa, più libera? Più particolare? Mi rendo conto ora, a ripensarci, che non a tutti capita di vedere sotto il naso come la cosa più normale del mondo - confida Maria Teresa - talvolta il travaglio dell’artista ma più spesso la gioia della creazione. Nostro padre ci ha lasciato una lezione: a parte i lavori importanti commissionati e per i quali studiava a lungo, credo che dipingesse per lo più per un bisogno creativo, al quale non poteva sottrarsi".

Con lo stesso spirito creativo, ora Maria Teresa si dedica a scrivere: "Le mie poesie nascono per un bisogno interiore, nascono da sole, prepotentemente vogliono comparire sulla carta e, al contrario di un quadro che è subito per tutti, sono rimaste per moltissimi anni solo per me, sui foglietti di fortuna trovati al momento, ogni tanto ne leggevo qualcuna all’interessato di turno se me l’aveva ispirata quella persona, o a qualche amico più intimo".

 

Un'intimità finalmente svelata con la pubblicazione.

"Poi, improvvisamente è nato il desiderio di condividerle con gli altri, di leggerle e farle leggere; scrivo da quando avevo dodici anni: sono poesie nate da una sensazione, da un colore, da un respiro, dalla nota stonata di un discorso che ci indigna, da un amore, da un dolore, da un fenomeno naturale che tutti i giorni vediamo ripetersi sotto i nostri occhi e all’improvviso un giorno ci stupisce, ci affascina e ci sentiamo come Ciaula quando scopre la luna.
La poesia mi ha aiutato a vivere in questi anni, buttando sulla carta le mie sensazioni: ho respirato meglio, più liberamente".

Una ricerca che ha attraversato gli anni: "Quando cercavo qualcuno che leggesse le mie poesie per avere un parere letterario, negli anni ‘90, le feci leggere prima alla mia professoressa di italiano del liceo, la signora Cannarella, poi , molto timidamente alla scrittrice e critico letterario Anna Mongiardo, che ne fu entusiasta - aggiunge l'autrice - e mi consigliò di farle leggere al poeta Elio Pecora, il quale a sua volta mi suggerì di farne una cernita e presentarle ad un concorso che c’era a Viterbo, il premio Claudia Fioroni; non sapendo come scegliere tra le tante poesie, pensai che un filo conduttore poteva essere l’amore perché alla fine era una cosa che ritornava spesso come nella vita di tutti del resto, e per fortuna, così è nato Scartini d’amore".

Pubblicarle però è stato un po’ più difficile, ci sono molte casi editrici che speculano sull’entusiasmo degli scrittori, alcune non rispondono neanche, altre propongono la pubblicazione a pagamento.

"Ogni tanto mi ricordavo di questo mio desiderio e provavo a cercare un editore - conclude - ma la mia vita è piena di cose da fare e di impegni da rispettare così poi... lasciavo perdere. Finché questa estate ho incontrato - in occasione della presentazione di un loro libro - gli editori dell’Alter Ego che hanno creduto in me. Così vede finalmente la luce Scartini d’amore”.

Oggi il libro sarà presentato e tutti potranno immergersi nei sentimenti di Maria Teresa Muratore.

Teresa Pierini

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