VITERBO – Un’ondata di emozione ha caratterizzato la presentazione della nuova Mini macchina di Santa Rosa che illuminerà le vie del Pilastro dal 2014 al 2019. Un modellino coperto, protetto da due mini facchini, per lasciare un po’ di suspense, immediatamente svelata dalla presenza di Maria Antonietta Palazzetti, ideatrice, insieme al marito Rosario Valeri, della prima Macchina di Santa Rosa moderna, Spirale di Fede, che illuminò la città dal 1979 al 1985, la macchina dei record, con due uscite straordinarie e un papa ad ammirarla, quel Giovanni Paolo II, che proprio domenica sarà proclamato santo.
La "nuova" minimacchina è stata annunciata da Angelo Loddo, presidente del Comitato festeggiamenti Pilastro che ha da subito ricordato i quarant’anni di vita di un gruppo dove si sono formati “uomini di macchina”, persone passate alla storia della festa patronale come Nello Celestini, Zucchi, con il suo Volo d’angeli, e lo stesso Rosario Valeri.
“Con le nostre Minimacchine manteniamo la tradizione, e oggi facciamo rinascere quella che considero la più rappresentativa” ha detto facendo partire il video. Sullo schermo la storia di Spirale di Fede, il primo vero campanile che cammina, la macchina architettonicamente moderna che cambiò la storia della festa, la più luminosa. Le immagini più emozionanti, papa Giovanni Paolo II che, con la sua voce imponente, si lascia andare e dice “Valeva la pena venire a Viterbo”, per poi confondersi tra Santa Rita e Santa Rosa. A lui e al compianto Rosario Valeri sarà dedicata questa nuova mini macchina. “Un pilastrino, un facchino, uno degli uomini di macchina di cui parlavo” ha concluso Angelo.
Una promessa fatta dal padre, Pino, nel giorno dei funerali di Rosario, quando il capofacchino dei piccoli cavalieri del Pilastro promise al suo amico, volato in cielo, che la prossima macchina sarebbe stata la sua. E così è stato.
La minimacchina non sarà poi tanto mini. Ben 10 i metri di altezza, decisamente più importante rispetto al passato, tanto che saranno inseriti in formazione spallette aggiuntive con nuovi facchini. Due squadre sono già al lavoro, i volontari del comitato, per realizzare il traliccio, e i fratelli Mastro per la parte architettonica, in polistirolo. Un impegno serio, perché è una macchina che con la sua spirale non ha soluzione di continuità, la struttura deve proseguire armoniosa verso la statua della santa. Inoltre, dal momento che parliamo degli anni ’80 ci sono anche poche immagini. Per questo i fratelli Mastro si stanno impegnando al massimo per ricostruire i particolari, forti dell'esperienza già avuta per realizzare la base di Fiore del cielo.
Alla festa del Pilastro non poteva mancare Massimo Mecarini, presidente del sodalizio, che iniziò la sua carriera di facchino proprio con questa Macchina, vivendo il trasporto straordinario del 9 luglio, per il 750° anniversario della nascita di Rosa, e in onore del papa, il 27 maggio 1984. “Una giornata di pioggia continua, durante il raduno pre-trasporto ci siamo dovuti asciugare – ha ricordato Mecarini – e la pioggia proseguì fino a piazza del comune, anche se Valeri ci guidò meravigliosamente. In quella sosta, le parole del Papa, il suo strappo al protocollo con la discesa in piazza per salutarci, ci diete la spinta per portare la macchina fino al sagrato della chiesa, anche perché la pioggia cessò”.
Tanta soddisfazione anche da parte del parroco, don Flavio Valeri, che prima della messa pomeridiana ha portato il suo ricordo: “Ero diacono, proprio dal giorno precedente la visita di Giovanni Paolo II, vissi tutto insieme al vescovo Boccadoro e vi confermo che il santo padre fu molto colpito dalla Macchina. Anche un anno dopo, incontrando il vescovo, il santo padre ricordò la serata vissuta a Viterbo. Per il Pilastro è una grande festa, sessant’anni dalla costituzione della parrocchia, quaranta dalla costruzione della chiesa e ora questo regalo, con Spirale di Fede, la nostra Macchina”.
Parallelamente a Mecarini, anche Lorenzo Celestini, figlio della storico capofacchino Nello, conferma il legame con la Macchina di Valeri, da cui si sviluppò la sua vita nel Sodalizio.
Grande emozione per Maria Antonietta, nel vedere la “sua” creatura rinascere, nel nome del marito ormai scomparso.
“Questa festa si mantiene in vita grazie ai ricordi e all’impegno di tutti – ha aggiunto Luigi Maria Buzzi, presidente onorario del Comitato e consigliere comunale – un impegno enorme, sottratto a divertimento e alle famiglie. Sono fiero di questa macchina, che per tutti rappresenta fede, ricordo e con la sua struttura segnò il cambiamento e illuminò tutta la città”.
La dottoressa Linda Natalini, nello staff tecnico del comitato, ha ricordato le visite fatte a tutti i ragazzi e l’impegno a farne ai nuovi che entreranno quest’anno, e l’assessore Barelli ha portato il saluto dell’amministrazione, rappresentata anche dai consiglieri Insogna, Scorsi, Marini e Ubertini. Presente per un saluto anche il consigliere regionale Sabatini.
Un ultimo ricordo da parte di Angelo Loddo a Giorgio Prosperini, ed è il tempo di alzarsi e brindare. Spirale di fede brillerà di nuovo per le vie della città, la sua prima volta “pilastrina” sarà il 30 agosto, il primo omaggio della città alla sua Rosa.
Teresa Pierini