Il rilancio dell'Unione passa dalla Fondazione e da un teatro aperto

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L’Unione tornerà attivo, in previsione, a settembre 2015 e secondo il regista e baritono è assolutamente indispensabile iniziare fin d’ora una programmazione, che non riguardi gli eventi ovviamente, ma sia proiettata a creare un sistema organizzativo. Un pensiero pienamente condiviso dall’assessore alla cultura Delli Iaconi.

“Sono d’accordo su quanto dichiarato da Antoniozzi, di certo non potrà essere il Comune a gestire il teatro – ha esordito l’assessore – va trovato uno strumento efficace che possa occuparsi di tutta l’attività. L’idea ce l’ho già in testa e anche in questo condivido il pensiero dell’artista viterbese, è una cosa da fare subito. Secondo me l’unico strumento valido sarebbe la Fondazione”.

Ma il decreto Monti vieta alle amministrazioni di creare queste associazioni. “Nessuno ha detto che sarebbe fatta dal Comune – ha proseguito durante la nostra breve intervista – l’amministrazione può essere al fianco di un’altra realtà che crei la Fondazione, che non abbia alcun cordone ombelicale con Palazzo dei priori, abbia una sua responsabilità e sia in grado di gestire il teatro”.

Uno strumento per creare il cartellone stagionale? “Sicuramente non solo quella, anzi, il teatro  non può essere aperto solo 2 o 5 volte l’anno – ha concluso Delli Iaconi – deve vivere con le attività di formazione, coinvolgere la scuola musicale, tutte le associazioni che si occupano di teatro, cinema, danza, soprattutto se fanno attività con i giovani. Penso anche alla biblioteca degli Ardenti, trasformata in un luogo legato al teatro per volontà del commissario Pelliccia. Tutto può essere valido per il palco dell’Unione, tutto ciò che ha a che fare con l’arte, possibilmente fatto in sinergia con altre realtà nazionali”.

Viterbo potrà tornare ad avere un teatro degno del suo nome? Potrebbe accadere, anche grazie alle tante realtà nazionali e internazionali che hanno mosso i primi passi proprio sul palco dell’Unione, spiccando il volo ed esibendosi poi in tutto il mondo. Professionalità che potrebbero essere il vero plusvalore della città. E perché non Antoniozzi?

Teresa Pierini

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