VITERBO – Archiviati Gli incontri, seguiti da un pubblico totale di 1654 persone, con appuntamenti molto gettonati e altri dedicati ad un pubblico di nicchia e meno popolare, il Consorzio Biblioteche presenta “Arte in biblioteca – I sentimenti veri sono le opere”. Sei appuntamenti in programma, dal 24 aprile al 5 giugno, sempre alle 17.30, per dire ancora una volta “noi ci siamo”.
“La biblioteca continua la sua vita, facendo sempre i passi giusti – ha precisato il commissario Paolo Pelliccia -. L’ultima operazione fatta con la proprietà porta un risparmio sugli affitti di 66mila euro. Chi verrà dopo di me troverà una situazione florida, nonostante tutto. Il nostro impegno prosegue, nonostante i segnali preoccupanti che abbiamo appena appreso sul Dipartimento di Beni culturali, non mi parlino di numeri di docenti, qualcosa non va! Noi invece proseguiamo, e a breve presenteremo un progetto di ristrutturazione degli Ardenti, che unisce Palazzo Santoro, la vicina chiesa e il teatro. Al momento potrebbe servire come momento di passaggio, in attesa della sede unica nell’ex caserma dei vigili del fuoco, successivamente sarebbe destinata a diventare biblioteca specializzata. Approfitto per ringraziare privati e fondazione che ancora donano e permettono l’acquisto dei libri, facendo mantenere il catalogo di altissimo livello”.
Tornando agli incontri, il primo appuntamento, il 24 aprile, sarà con Elena Pontiggia, che racconterà Mario Sironi, come visto nel suo libro La grandezza dell’arte, le tragedie della storia; l’8 maggio Pietro Boschi intervisterà Marco Tonelli su Francis Bacon e Le atmosfere letterarie; venerdì 15 sarà Guglielmo Gigliotti a ricordare Yves il provocatore, seguendo le tracce del libro Yves Klein e l’arte del Ventesimo secolo; il 22 Angelo Crespi presenterà Ars Attack, il bluff del contemporaneo; venerdì 29 Vittorio Brandi Rubio dipingerà con le parole la figura di Alberto Burri e, in chiusura, il 5 giugno tornerà Pietro Boschi che coordinerà gli interventi di Sabrina De Gregori, su Titina Maselli, nell’Autoritratto involontario di una grande artista.Il futuro della biblioteca e di tutte le risorse umani presenti, è questa l’ultima missione di Paolo Pelliccia, che è pronto, una volta risolta la situazione, a farsi da parte. “Questo è un discorso che arriva a compimento, ho fatto tanto – ha precisato Pelliccia – e credo che per affrontare il futuro ci sia bisogno di una fiducia. E’ un gesto di dialettica di responsabilità! Sto partecipando ai tavoli per tentare di risolvere la questione post riforma della Provincia, con Zingaretti ci sono intendimenti e tutti si adoperano per trovare il nuovo futuro da dare a questa struttura. La biblioteca di domani è una biblioteca sociale, contesto completamente la linea di chi vorrebbe trovare stanzette dove piazzare libri e persone. Qui ci sono frequentatori e lavoratori che hanno una dignità. E’ finito il concetto del libro in deposito, la declinazione di questo consorzio è varia. Se qualcuno pensa di fare un trasferimento in quelle stanzette dichiara la morte di questa struttura, e io non sarò tra i becchini!”
Teresa Pierini