MONTEFIASCONE – Un bicchiere di Est! Est! Est! per far cadere le barriere: è bastato poco per far sciogliere Alessio, Lorenzo, Riccardo ed Alessandro e fargli raccontare come sono nati i Dear Jack, i loro sogni, la nuova vita. Una confessione a cuore aperto (unico assente il chitarrista Francesco, per motivi familiari, che saluta il pubblico con un messaggio audio), davanti a tantissime fan giunte sul colle falisco con il semplice passaparola sui social. Un incontro “in casa!”, quella di Lorenzo, montefiasconese, organizzata con Manuel e Vaniel, che attraverso la Pro Loco hanno voluto portarli sul palco dell’Arena Banca Cattolica, rappresentati dal direttore Luigi Lionetti, dove hanno ritirato un premio dal sindaco Cimarello, una scultura in pietra, realizzata dai Fratelli Marmo.
Sciolto il ghiaccio, sono arrivate le parole, un momento magico che li ha mostrati “a nudo”: Lorenzo emozionato ma sicuro di se, davanti alla sua gente, Alessio forte dell’affetto che gli arriva ad ogni sospiro, Riccardo il più matto, pronto a sdrammatizzare sempre con una battuta e Alessandro, il più timido, più sicuro con il basso tra le mani che con un microfono, spesso punzecchiato dai suoi “dearfratelli”, a cui ha sempre risposto senza peli sulla lingua.
La prima domanda ha affrontato il racconto di come sia cambiata la loro vita. Per tutti la mancanza di privacy, l’essere riconosciuti e cercati ovunque, la mancanza della famiglia, che ormai viene vissuta molto poco. Con un velo di tristezza Lorenzo ha raccontato di come abbia perso tanti amici, proprio perché non è più riuscito a viverli come un tempo, mentre per Alessio il problema più grave è… non riuscire a provarsi un paio di boxer senza che qualcuno sposti la tendina del camerino. Per tutti la grande soddisfazione di aver realizzato un sogno, che gli ha cambiato la vita. “Nella scuola di Amici sono stato bombardato con le telecamere 24 ore su 24 – ha precisato Alessio – ma questo ci ha fatto diventare i Dear Jack, ci ha fatto diventare fratelli, ci ha permesso di andare avanti senza fissarci un traguardo”. Un’unione sottolineata anche Alessandro: “Suono con Lorenzo da quando abbiamo 12 anni e con Riccardo abbiamo frequentato al stessa scuola. Ci eravamo promessi che avremmo sempre suonato insieme: eccoci qui!”
Da qui il racconto di come cinque ragazzi amanti della musica sono diventati Dear Jack, una band inizialmente costituita da Alessio e Francesco, in cerca di un chitarrista. Il primo a varcare la sala prove è quindi Lorenzo, che lega immediatamente con Alessio e propone un amico molto bravo alla batteria. Un colpo di telefono e Riccardo è in sala prove: la band sembra completa ma il bassista non li soddisfa (con immensa soddisfazione da parte di Lorenzo, che doveva onorare una promessa). Dopo qualche peripezia per “mettere alla porta” il povero bassista… arriva Alessandro.
I Dear Jack sono al completo, arriverà Amici, che li farà diventare quello che sono, con dischi di platino, Sanremo, continui passaggi in radio, tournée e ancora tournée, come quella attuale che dopo Roma, Nola, Rimini e tante altre date, li porterà in due templi dello spettacolo: il teatro greco di Taormina e l’Arena di Verona, dove ci saranno tanti colleghi ospiti. E a proposito di colleghi Alessio sfata qualche mito: “Basta con la storia della guerra con gli altri, Kolors in testa – ammette -. Siamo amici di tanti, con questo lavoro siamo diventati amici di big che ammiravamo, come di Nek, di cui avevo tutta la discografia, e di tanti altri giovani che abbiamo modo di incontrare. Abbiamo visto i the Kolors pure senza trucco…!”. Parla anche di Maria De Filippi, la imita, scherza sul suo modo di fare ma ammette che per loro c’è sempre, non manca mai il suo incoraggiamento, una telefonata.
Non perdono lo spirito scherzoso, e raccontano episodi folli, come la bottiglia di champagne che Alessio lancia dal soppalco di un ristorante di Sanremo, sfiorando una cameriera, sotto gli occhi di tutta Rtl, dei Modà e degli artisti della scuderia Baraonda.
Giocano, si divertono, Riccardo invita tutti a casa di Lorenzo per una spaghettata, “Tanto – dice – ci entriamo tutti, tra dentro e fuori!”ma parlano anche delle loro paure. Per Alessio la vita di oggi è come un medaglia, ieri aveva paura di non farcela, di non poter vivere di musica, oggi, la medaglia è rovesciata, fa quello che gli piace ma la paura è di non poterlo fare più; Alessandro guarda al domani e ammette che non vorrebbe mai perdere la fame di conoscenza, la voglia di sapere, che poi è quello che manda avanti la professione di ogni artista. Sono convinti di quello che fanno, che sanno fare bene, e tutti sono d’accordo che suonando con questa gioia affronteranno tutto quello che verrà.
Sono cambiati, Alessio ammette di aver rivoluzionato tutto il suo pensiero, lasciandosi alle spalle un periodo punk-rock in cui mai avrebbe fatto il percorso che l’ha reso famoso, dal talent a Sanremo; oggi è felice della linea pop, che in fondo vuol dire popolare, vuol dire essere vicina alla gente, al proprio pubblico.
L’intervista a cuore aperto volge al termine, tra una serie di battute e risate, e spunta una chitarra: Lorenzo inizia a suonare Domani è un altro film, Alessio canta, supportato da un coro potentissimo che viene dal pubblico, Alessandro e Riccardo si alzano e ballano abbracciati! Basta chiudere gli occhi e sembra di stare in riva al lago, pochi chilometri più in basso, un falò, il riflesso della luna… un gruppo di amici suonano per tutti noi… in attesa della spaghettata: l’invito c’è, basterà trovare una data tra i tanti impegni di un fantastico gruppo partito dalla Tuscia e arrivato lontano lontano.
Teresa Pierini