Mercoledì 02 Settembre 2015 19:08
VTERBO - Bianca Speranza ha salutato il Centro storico, e lo ha fatto con il brivido. Passando sotto l'archetto di via Mazzini, il punto più delicato, verso la parte finale: i minifacchini hanno messo troppa veemenza e la statua ha urtato sul soffitto. Un piccolo colpo che ha staccato uno dei fermi, facendo inclinare leggermente la Santa.
Un contrattempo che è stato risolto con l'intervento dello staff, ma ha lasciato nel cuore dei piccoli cavalieri di Rosa un leggero magone: più volte Alessandro Lucarini, il capofacchino, ha dovuto rincuorarli, dicendo che si fidava di loro, che tutto sarebbe andato per il meglio. E così è stato.
L'ultimo trionfale passaggio della Minimacchina ideata da Michele Telari, che sta già disegnando la prossima, è avvenuto sotto gli occhi di migliaia di persone, compreso sindaco, vice, prefetto, consiglieri comunali e del regionale Daniele Sabatini. Le tre squadre di minifacchini, divisi per altezza ed età, che si sono alternate portando Bianca Speranza per le vie che hanno segnato la vita e la predicazione di Santa Rosa.
Emozionante, come sempre la corsa lungo la via che ha portato la Macchina sul sagrato della basilica, seguita dalla consueta festa di tutta la squadra, il saluto davanti la casa di Rosa e la sosta alla Crocetta, la sua parrocchia e il luogo dove fu sepolta, ritrovata intatta sette anni dopo, e traslata nel 1258, primo storico "trasporto" della giovane santa viterbese.
Tornata il piazza Dante è di nuovo partito l'omaggio ai valorosi cavalieri, molti di loro hanno 14 anni e riporranno per sempre la divisa da Minifacchino, sognando magari la prova di portata, una volta cresciuti.
Le luci si sono spente e torneranno ad accendersi il 1° settembre nel 2016, quando la città ammirerà la nuova Mini Macchina del centro storico.
Teresa Pierini