VITERBO - La regista Francesca Comencini racconta l’agricoltura sociale con il documentario ‘’Nuove Terre’’. Tra coloro che hanno reso possibile il progetto, finanziato dal MIPAAF, anche l’Università della Tuscia, che ha fornito la consulenza scientifica tramite lo spin-off Idea 2020 fondato e presieduto da Saverio Senni.
È stato presentato in anteprima nazionale, venerdì 30 ottobre, il documentario “Nuove Terre”, firmato dalla regista Francesca Comencini con la collaborazione di Fabio Pellarin. Nel progetto, fondamentale è stata la collaborazione di Idea 2020, spin-off dell’Università degli Studi della Tuscia, fondato e presieduto dal professor Saverio Senni, che ha fornito una consulenza scientifica per la realizzazione de progetto cinematografico.
Idea 2020 è uno Spin-off dell’Università degli Studi della Tuscia che opera nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, adottando strategie e approcci che coniughino sviluppo economico, responsabilità ambientale ed inclusione sociale, a livello nazionale ed internazionale".
Ideato e realizzato da Madcast s.r.l., “Nuove Terre” è un progetto finanziato dal MIPAAF: si tratta di cinque cortometraggi che hanno come filo conduttore l’agricoltura sociale. Storie diverse, ambientate in luoghi diversi, ma tutte accomunate da esperienze in cui l’attività agricola è il mezzo per promuovere azioni co-terapeutiche, di riabilitazione e di coinvolgimento attivo di persone svantaggiate, a rischio di esclusione sociale.All’incontro, che si è tenuto a Roma a Palazzo dell’Informazione, hanno partecipato Alessandra Pesce del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), Francesco Castaldo e Giovanni Madonna della casa di produzione cinematografica Madcast e Saverio Senni, presidente dello spin-off Idea 2020 dell’Università della Tuscia.
“Ringrazio gli autori del progetto ‘Nuove Terre’ – ha detto Andrea Olivero, Vice Ministro del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - per la capacità di rappresentare l’agricoltura con occhi nuovi. Questo approccio lontano dagli stereotipi ha saputo dare voce e poesia alle tante persone che si sono avvicinate all’agricoltura sociale, ha saputo cogliere le sfumature dei percorsi di ciascuno, allo stesso tempo è evidente che quelle storie sono accomunate dalla stessa idealità che oggi rappresenta la nuova frontiera del mondo agricolo: fare dell’inclusione e della sostenibilità ambientale una sorta di ritorno al futuro”.
Entusiasta la regista Francesca Comencini: “Ho cercato, in questo progetto sull’agricoltura sociale, di mettere a fuoco le persone, le loro storie, i loro volti, le loro mani – ha spiegato. Sono nuovi agricoltori che, attraverso esperienze diverse, sono approdati, per scelta o necessità, in modo tardivo o inatteso, al lavoro antico e faticoso dell’agricoltura. I loro gesti ripetuti, i loro fiati, la loro inesperienza che diventa meraviglia, hanno catturato il mio sguardo. Osservare le vite degli altri è la cosa che più amo fare e che più mi fa sentire viva, a mia volta. È stato dunque un circolo vitale questo lavoro documentario. Molto intenso”.
Saverio Senni, presidente dello spin-off Idea 2020 dell’Università della Tuscia che, tra le altre cose, ha avuto il ruolo di proporre le realtà dove realizzare le riprese, ha precisato: ‘’L’obiettivo di ‘Nuove Terre’ non è raccontare cosa sia l’agricoltura sociale, ma raccontarne lo spessore umano e Francesca Comenicini è riuscita a catturare al meglio la profondità e anche ‘poesia’ di tutto ciò”. I cinque cortometraggi riguardano due esperienze in Piemonte; una in Toscana; una a Roma e un’esperienza in Calabria in un contesto più difficile, dove si affronta anche il tema dei beni confiscati alla ’ndrangheta. “Quest’ultima esperienza calabrese è particolarmente interessante perché rivolta al reinserimento di donne con vari problemi di marginalità’’ ha concluso Senni.
Sul sito www.nuoveterre.com è possibile conoscere le esperienze filmate, visionare i trailer dei cinque cortometraggi e richiederne la visione completa.