Le bellezze della Tuscia, un ponte per l'Australia
VITERBO – La mostra The Kangaroos Visit apre una nuova visione della natura, che scaturisce dalla grande passione che è possibile leggere nelle opere esposte al Parco dei Cimini (vedi anche l'articolo sulla mostra).
Idealmente si crea un'unione tra l'emisfero australe con quello boreale, cambiano le dimensioni degli alberi, cambiamo i colori degli uccelli, cambia la profondità e la vita del mare, non cambia il rispetto che l'uomo deve avere per la natura, per il suo equilibrio che non deve essere interrotto se non vogliamo ritrovarci in un luogo inospitale.
Complice la tradizione aborigena, questo è un concetto conosciuto e rispettato in Australia, con gli artisti pronti a conoscere e magari dipingere su tela o imprimere nelle proprie foto questa parte di mondo, la Tuscia, fortunatamente incontaminata e piena di storia.
Boschi come la Faggeta, laghi vulcanici come Vico o Bolsena, litorale vissuto agli Etruschi, le loro tombe, oppure la storia medievale che ha colorato di grigio tantissimi borghi e quella rinascimentale che ha tramandato a noi opere d'arte bellissime e piene di significato, come Villa Lante e il Sacro Bosco. E ancora borghi incastonati come diamanti nella roccia, basti pensare a Civita di Bagnoregio o alle viette di Pianiano, ogni angolo del Viterbese profuma di storia, di natura ancora decisamente intatta, e solo lo sguardo attento di Steve McLaren, che ha prontamente fotograto quanto ha potuto incontrare sulla sua strada, o dello stesso senatore Giacobbe presente all'apertura della mostra, dimostrano come sia possibile creare un'unione speciale tra Australia e Tuscia, legandole per sempre nel nome della natura.
T. P.
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