VITERBO - Parte dalla forte rivendicazione sull'importante figura di Egidio da Viterbo la conferenza di presentazione della mostra "Egidio da Viterbo - L'uomo, il teologo, l'umanista e la sua terra", che la Pro Loco Viterbo organizza nella stupenda struttura della Trinità.
"Ci sono tanti che rivendicano il cinquecentenario in programma il prossimo anno - ha precisato padre Mario - ma teniamo a dire che Egidio era un agostiniano, diventato cardinale nel 1517, e avviando un percorso che avrebbe fatto la Chiesa e la storia. L'ordine degli agostiniani è l'anima del Rinascimento, con il neoplatonismo di Egidio, base del suo umanesimo cristiano. E' il punto di confine tra il mondo cattolico cristiano che c'era prima, i movimenti del tempo, tra cui l'Ecclesia Viterbiense, e il salto di qualità che portò al Concilio di Trento, momento in cui si bloccarono tutti i condizionamenti che subiva la chiesa. Questa differenza va assolutamente colta".
Un vera presa di posizione che metta di nuovo al centro Egidio, i suoi luoghi e la sua grande cultura e umanità. Per ricordarlo sarà quindi realizzata la mostra, con 20 pannelli che ne illustrano vita e opere, con la prsenza importante di John W. O'Malley, studioso che torna a Viterbo a trent'anni di distanza dalla sua ultima conferenza, proprio per tenere una Lectio Magistralis su Egidio. Appuntamento previsto sabato 19 giugno alle 18, nella sala del Cenacolo del Complesso della Trinità.
"La mostra illustra tantissimi momenti della vita di Egidio, il suo pensiero, il suo messaggio, l'amore per la meditazione - aggiunge padre Pietro - che era solito ottenere nei soggiorni all'Eremo di Lecceto a Siena, ma anche sull'Isola Martana o a Soriano, i suoi luoghi dello spirito. La mostra permette anche il confronto tra le due figure, quella di Egidio e quella di Lutero, partendo dal miracolo che li tenne in vita, il primo durante il naufragio, l'altro per colpa di un fulmine, episodio che in entrambi aumento la fede e la fece consacrare alla Chiesa. Sarà possibile consocere Egidio come fine conoscitore della cabala ebraica e del corano, che fece tradurre in lingua latina. Nonostante la forte contrapposizione, ieri come oggi, Egidio riuscì a gettare dei ponti, che allora gli fece dire 'Abbiamo scelto le basi e non le parole, adesso l'Occidente sarà invaso dall'Islam'. Conosceremo episodi che lo legano a Soriano e ai suoi asini, e ancora all'influenza per la realizzazione della Cappella Sistina, con l'ispirazione neoplatonica che può leggere nell'affresco dedicato a Profeti e Sibille".La mostra sarà aperta il 18 giugno alle 18 e rimarrà visitabile fino al 24 luglio 2016, nel chiostro della Trinità, opera d'arte tutta da ammirare. Il 25 giugno è prevista l'invasione #incredibiletuscia, instameet della community, che dalle 19 andranno alla scoperta degli angoli più curiosi e nascosti della mostra e del convento stesso, del suo orto e delle bellissime sale.
Soddisfazione da parte del sindaco che coglie il senso del passaggio nella figura di Egidio, uomo che ha saputo spargere la cultura del tempo e la sua grande cristinianità.
Per Irene Temperini, presidente della Pro Loco, si chiude un intenso anno vissuto a stretto contatto con la comunità degli agostiniani. "Padre Pietro tra due mesi tornerà a Roma e anche padre Mario avrà un altro incarico, ci hanno accolto in un luogo da condividere; con Egidio chiudiamo un ciclo raccontando la persona, il teologo, l'umanista, un piccolo seme che guarda verso il 2017, on le celebrazioni del cinquecentenario".
Al suo fianco Andrea De Simone, direttore Confartigianato, anche lui convinto quando sia giusto far conoscere un uomo così importante e quanto sia perfetto farlo nei suoi luoghi. Apprezzamento anche da Maria Rita De Alexandris, consigliere comunale e socia della Pro Loco, felice di come la Trinità sia diventata parte integrante della città, che deve vivere con queste e tante altre iniziative.
Per Delli Iaconi, assessore alla cultura: "Questo è un momento alto, che mostra come questa città sia rinascimentale e non solo medievale. Doveroso celebrare e diffondere questo momento. Se al tempo avessero prevalso le idee di Egidio probabilmente la storia sarebbe andata diversamente".
Teresa Pierini