ROMA - Riempire di idee lo Spazio Novecento all'Eur. Sembrava una sfida impossibile ma quando la politica può dare risposte nulla è impossibile.
E' successo sabato scorso, un caldo semifestivo di luglio in cui una marea gialla ha conquistato Roma, chiamata a raccolta da Flavio Tosi, sindaco di Verona e leader del movimento Fare!
Graditi ospiti gli amici del partito liberale, di quello repubblicano, entrambi dichiaratamente affini al pensiero del sindaco veneto, e tanti movimenti che hanno aderito al manifesto programmatico, ovviamente presente una delegazione viterbese guidata dal coordinatore Federico Fracassini.
Sul palco si sono alternati deputati e senatori di Fare!, sindaci neoeletti, candidati che hanno comunque presentato la bandiera del movimento alle scorse amministrative: tutti insieme per raccontare le idee al centro del progetto politico.
In conclusione, intervistato da Cesara Buonamici del Tg5, l'intervento di Flavio Tosi, relatore finale dell'incontro “Fare! di più. Il centrodestra dice sì”.
Un sì immediatamente dichiarato da Tosi in merito al referendum costituzionale che si terrà in autunno. Stuzzicato dalla giornalista che chiede sei sia una marcia di avvicinamento verso Renzi, l'immediata risposta: “Vi invito a leggere questa riforma comparandola alla devolution del 2005 fatta dal Governo Berlusconi... all'80% questa riforma è uguale. È molto più di destra che di sinistra. Questo Paese ha necessità di governabilità. Non è un giudizio sul governo, che non ritengo delle riforme, al massimo quello che crea le basi per una governabilità futura per fare davvero le riforme. Io la vedo come una lotta tra riformisti e reazionari... se si blocca di nuovo il progetto qui tutto si ferma. Renzi sta portando il sistema alla governabilità, chi vince vince. Noi con maggioranze bulgare non abbiamo avuto il coraggio che dimostra lui, talvolta ci vogliono forzature. Se passa il No non sperate di votare, ci sarà di nuovo un patto tra partiti. Sono certo che si cambierà anche l'Italicum, che vinca il si o il no, per come stanno ora le regole il ballottaggio fa paura. Va cambiato nel verso dei comuni, con alleanze per il secondo turno allargate alla coalizione. La legge che elegge i sindaci funziona benissimo, basta ispirarsi a quella”.
In merito al futuro referendum Fare! Viterbo organizzerà la campagna informativa per spiegare il senso della riforma e per non perdere l'occasione di svoltare verso una politica diversa.
Tanti gli argomenti toccati nell'intervista dibattito, dal suo rapporto con Salvini e la Lega: “La ns azione è coerente negli ideali e nel modo di fare. C'è chi l'ha tradita, noi siamo autonomisti, al contrario di chi ha lasciato da parte questi ideali”; all'immigrazione “Il casino ce lo siamo cercati incasinando la Libia, come successo in Siria e Iraq, l'Italia non ha mai contato nulla e paghiamo con i migranti. La prima cosa è stabilizzare militarmente la Libia. In Europa vige la legge del più forte e del menefreghismo. L'Europa che piace a noi è quella dei popoli oppure non ci interessa. I confini devono essere europei e non nazionali. Per l'emergenza attuale va fatto come fece Maroni con la crisi libica: velocità d'azione per capire chi è da accogliere e chi non ha diritto torna nel proprio paese. Sul fronte terrorismo c'è solo una strada: la giustizia comune in Europa, collegata ad un'unità politica, sono solo economica. Sentiamo fortemente la tragedia di Monaco, come comune di Verona siamo gemellati ma è giusto smettere di dare spazio a queste notizie per evitare emulazione. L'Isis va sterminato li dove è, sono dei macellai che non devono arrivare in Europa”.
Un momento dedicato all'economia: “Tutti i lavoratori sono uguali, pubblici e privati, va aumentata l'attenzione alla gestione delle amministrazioni e vanno evitati gli sprechi. Basta aiuti a chi chiude, come la cassa integrazione, bisogna aiutare le imprese che rimangono aperte, specie nel settore industria, agricoltura e artigianato, capaci di generare ricchezza, Il reddito di cittadinanza va dato alle aziende e non a chi non lavora”. E ancora sul patto di stabilità: “Un'assurdità, a Verona ho 106 milioni di euro fermi, che moltiplicati per tanti Comuni virtuosi fanno praticamente una finanziaria. E invece nulla, non possiamo usarli” e sulla giustizia: “Tanto da fare. Prima di tutto lo Stato deve tenere in galera i delinquenti. .. poi c'è da inserire il diritto di difesa” e infine il futuro “Al di là del populismo di Grillo e Salvini ci vuole serietà. Magari non vinci ora... ma funzionerà. Io adoro fare il sindaco di Verona ma se serve ci sono per cambiare in meglio la politica italiana, con serietà e parola mantenuta. Per fare questo ci vogliono persone preparate: in parlamento io manderei solo ex amministratori locali che sanno cosa serve, basta con attori, cantanti o amici degli amici. Serve una squadra leale che crede nel programma, possiamo provare a cambiare questo Paese”.
Il coordinamento viterbese di Fare! Con Tosi è pronto alla sfida, per un centrodestra che dice sì.
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