Lunedì 12 Dicembre 2016 19:56
POMEZIA - Un palco, quattro strumenti, un microfono. E tanto tanto entusiasmo.
Non serve altro per trasformare in speciale una serata di metà dicembre. Merito dei Dear Jack che in pochissimo tempo si sono buttati in una nuova tappa del Mezzo Respiro tour con l'incoscienza della loro voglia di fare musica.
Palcoscenico il Duepuntozero di Pomezia, luogo abituale per ascoltare buona musica live, che ha accolto jackers più agguerrite, che come sempre attraversano mezza penisola per dire "per sempre insieme", e tanti appassionati di note che hanno comunque deciso di trascorrere un sabato sera a tutto DiGi.
Dietro le quinte la visita di Giada Agasucci, compagna d'avventura della stupenda edizione di Amici che ha lanciato il gruppo.
Spazio a qualche artista di casa e poi le prime note per accogliere la band sul palco, si avviano chitarre, basso e batteria, Lorenzo, Francesco, Alessandro e Riccardo scaldano l'atmosfera per l'entrata di Leiner: è il momento della musica.
Due ore di spettacolo completo, con poche parole, come detto da Leiner, ma significative. Le più importanti sono quelle pronunicate da Lorenzo, utilizzate come entrò di Guerra personale, uno dei brani meglio cucito addosso alla band, una sorta di manifesto intimo tenuto nel cuore da tempo e finalmente uscito, complice forse l'atmosfera amichevole.
"E adesso un'altra storia che la maggior parte di voi conosce.
Per chi è un po' più distante rispetto alla nostra immediata vicinanza: questa è la nostra famiglia, queste sono le persone più vicine a noi - sottolinea Lorenzo mentre descrive chi li segue dal primo giorno - ci conoscono forse meglio delle nostre madri.
Noi siamo felicissimi di essere qui con voi stasera, e quindi raccontiamo una storia che riguarda tutti noi. Questa è Guerra Personale, anzi forse stasera più di sempre diciamoci le cose come stanno.
A noi piace tanto questo pezzo perché ci rappresenta, rappresenta la voglia di essere se stessi. E non è sempre così facile, anzi è un bel problema... e io vorrei osare, visto che ho il privilegio di avere il microfono, e la vorrei dedicare ai miei fratelli, ai miei splendidi fratelli, abbiamo un sacco di strada da fare... e la volevo dedicare a tutti voi: che siate in grado di combattere le vostre guerre personali per essere sempre voi stessi. Sempre"
Uno dei pochi momenti parlati, che vale per tutto un concerto, forse per tutto il tour, forse addirittura per tutta l'essenza dei Dear Jack.
Il resto è stata musica, i brani di primi due album e quelli di Mezzo Respiro, il lavoro che ha segnato la cesura e la rinascita, senza mai abbandonare il suono degli strumenti, il vibrare delle corde, il rullo della batteria, la calda voce al microfono. Non possono mancare gli omaggi a Mango, con la sua Oro, e il Bacio a mezzanotte del Quartetto cetra e il brano di Endrigo, per un viaggio nella storia musicale in cui si innesta un Jacko-Leiner praticamente perfetto. Imperdibili come sempre le sfide musicali negli assoli rock e anni '50. Gli applausi riscaldano, la vicinanza con il pubblico rende l'atmosfera allegra, partono le battute per Riccardo Blonde, per i mezzi sorrisi di Alessandro, Lorenzo mette "al giro" Francesco interrogandolo sul significato di imprescindibile... e Alessandro gli stacca la chitarra mentre suona.
Una festa, ancora a volta, con le note dei loro brani più belli, donati tra lanci di baci e messaggi a chi è dall'altra parte del palco, riconoscendone l'importanza. La storia infinita è ormai il testamento musicale, dal pubblico si alzano tanti "grazie" scritte in tutte le lingue, che si sommano ad arcobaleni, tante "M", cuori, pelusche, e cappellini glitterati.
In attesa della nuova uscita live del 23 dicembre e del capodanno in piazza a Riccione, i DiGi hanno fatto festa in famiglia, con chi li ama di più (familiari compresi ovviamente), prima di buttarsi ancora sul lavoro del nuovo album. Non sarà immediato, come ha confessato Lorenzo nell'intervista video (clicca qui) ma sarà molto jackers... ed è quello che conta.
Teresa Pierini