Mecarini: "Invitato da Barelli ma non partecipo ad incontri non ufficiali"

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Si iniziano a delineare anche alcuni dettagli: la visita non è stata un caso, nonostante si tenterà di farlo passare come tale. L'incontro era previsto ed organizzato dall'assessore Barelli, tanto che era stato invitato anche il Sodalizio Facchini di Santa Rosa. E' stato il presidente Mecarini a declinare l'invito, per impegni presi in precedenza e per aver comunque fiutato che sarebbe stato qualcosa di non ufficiale e che rischiava di diventarlo, come poi è accaduto, solo per alcuni.

A seguito della comunicazione (che pubblichiamo integralmente in calce), è stato il fiduciario di Stampa Romana, Gianni Tassi, a contattare l'assessore, chiedendo spiegazioni. Come prevedibile, e già anticipato ieri nell'articolo Barelli seleziona l'informazione locale. Il museo della Macchina... notizia "per pochi", per l'assessore è tutto un caso, per caso si esce, per caso si incontrano ben tre giornalisti di tre testate diverse e, visto che ci si trova, si va a fare una gita fuori porta, destinazione un capannone Tuscanese.

E' sicuro un caso che in quel capannone sorgerà il museo delle Macchine di Santa Rosa, un progetto attesissimo in città e che in questa fase embrionale è stato a beneficio "visivo" solo di alcuni.

Una scusa che poco tiene, e che ciascuno giudicherà secondo coscienza, ma che viene comunque smentita da un appuntamento preso per la verifica dell'avvio dei lavori. Una situazione che denota poco rispetto per la professionalità di ogni giornalista che, riguardosi verso lettori e verità, si impegna ogni giorno per fornire informazioni.

Una scelta selettiva rischia di far sorgere dubbi sull'obiettività di chi è portato a valutare determinate persone come fonte, e questo la politica, anzi la Politica, dovrebbe evitarlo.

Attendiamo comunicazioni ufficiali da parte del primo cittadino, responsabile della scelta quale assessore del signor Giacomo Barelli (di cui ricordiamo la responsabilità per l'ultima perla relativa agli insulti in diretta web dedicati dal critico Sgarbi alla città di Viterbo), altrimenti solleciteremo ogni giorno quanto sia necessaria trasparenza e professionalità.

Questa la lettera inviata via posta certificata al sindaco Michelini, firmata da Sabrina Mechella (Rete Luna), Teresa Pierini (La tua etruria), Tiziana Mancinelli (Quinta epoca), Wanda Cherubini (Tusciatimes), Mauro Galeotti (lacittà), Gaetano Alaimo (Newtuscia).

"Apprendiamo dalle testate giornalistiche Tusciaweb, Il Messaggero, La Fune, che l’assessore del Comune di Viterbo, Giacomo Barelli, accompagnato dalla consigliera comunale Maria Rita de Alexandris, in rappresentanza del Comune di Viterbo si è recato presso il capannone dove sono custoditi alcuni pezzi delle macchine di Santa Rosa dichiarando: “Come amministrazione abbiamo innanzitutto ritenuto importante fare un inventario di quello che avevamo. Conservando e sistemando le parti in nostro possesso. In totale sono cinque, più quella attualmente in corso”. (Tusciaweb 13 gennaio 2017). “E’ un primo passo verso il museo. E’ il primo passo della commissione voluta dal sindaco Michelini”. (Il Messaggero 13 gennaio 2017).
Dalle dichiarazioni riportate emerge notizia di un fatto di pubblico interesse, esposto da Giacomo Barelli nel suo ruolo di assessore, e quindi per conto del Comune di Viterbo, finanziatore dei lavori effettuati, comunicato solo a una parte della stampa locale. Alle sottoscritte testate giornalistiche, che pure seguono quotidianamente la cronaca cittadina e di palazzo, non è arrivato alcun invito a partecipare all’incontro, né altra notizia in merito.

Relativamente a quanto esposto, chiediamo di conoscere i motivi perché una parte della stampa locale non è stata resa partecipe di un momento di grande interesse per la cittadinanza, meritevole di avere la più ampia diffusione possibile tra il pubblico, e soprattutto di beneficiare di più prospettive di lettura che avrebbero certamente assicurato una platea di giornalisti molto più ampia di quella presente.
In attesa di una vostra risposta al riguardo, inviamo cordiali saluti".

Teresa Pierini

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