"La tentazione" di Peronaci. Il Sal8 svela una storia in bilico tra il voto di un prelato e la passione per una donna

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pasquale bottone, fabrizio peronaci, vaticano, segreti, carmelitani, libro,viterbo, etruria, la tua etruria, tuscia, alto lazio, tesori d'etruria, cultura, 2017, quotidiano culturale, eventi, manifestazioni, eventi culturali viterbesi VITERBO - Fabrizio Peronaci ospite di un Salotto delle Sei extra, come sempre condotto da Pasquale Bottone. Ancora una volta la sala conferenze Cardarelli del Consorzio Biblioteche diventa un luogo di discussione, dove presentare inchieste e denunce che rischiano di non trovare spazio altrove.

L'argomento dell'ultimo incontro è stata la chiesa, o meglio gli uomini della chiesa, con i suoi scandali e le sue contraddizioni. Al centro il nuovo libro di Peronaci, "La tentazione", un saggio pieno di contenuti ma capace di diventare romanzo, così come presentato da Bottone, non un instant book ma un romanzo verità composto con documenti reali e scritto con gusto.

"Il mio libro nasce dall'inchiesta sui carmelitani e un giro di prostitute seguita per il mio giornale.  Dopo aver pubblicato circa sette articoli arrivò anche la reazione del papa. Poteva sembrare il massimo che si potesse raggiungere - spiega il giornalista -. Ma giorni dopo l'uscita pubblica di Francesco mi chiamò una signora che confidava di avere un lungo racconto, quello di una vita affianco ad un padre provinciale dei carmelitani".

Un contatto che confermava l'inchiesta e che la riempiva di particolari. Peronaci incontrò questa donna, chiamata la "dama nera" e iniziò a conoscere particoalri sconvolgenti: "Mi trovai davanti ad un viaggio assurdo, in una storia incredibile di un sacerdote con due figlie non riconosciute, ma beneficiarie testamentaria e un pezzo d'Italia dagli anni '70 al 2000.

Una storia straordinaria che racconta quanto la chiesa paghi fortemente la scelta del celibato. Un amore, due figlie, ma anche la spesa quotidiana fatta con le questue... ovvio questo è niente rispetto alla violenza sui minori e al libertinaggio. Tutto questo però dimostra come la chiesa debba rinnovarsi perché la natura umana porta altrove. Il superamento del celibato potrebbe essere una soluzione".

 

Fabrizio si trova così davanti una donna, compagna di vita di padre Edoardo Raspini, detto Eddy, che fu Superiore dei Carmelitani scalzi negli anni Settanta: "All'inizio la Dama Nera era ancora un po' restia nel parlare di sè, quasi incredula nel confidare a uno sconosciuto faccende tanto intime. Però già capivo che raccontare la sua straordinaria esperienza le faceva bene - prosegue il giornalista - aveva per lei una funzione liberatoria... Finalmente riusciva a verbalizzare l'inconfessabile: aveva amato un frate importante, conosciuto ai vertici della chiesa, e insieme quante ne avevano combinate... da quel giorno, in quel bar che poi abbiamo frequentato per mesi, il suo racconto non conobbe più limiti... Mi sembrava un film, ma era tutto vero".

Nel libro c'è anche l'intreccio umano, sentimentale, tra le righe si legge anche un tono affettuoso verso i protagonisti, sottolinea Bottone, particolare confermato dall'autore: "Vero, non sopporto i preconcetti e li dietrologia. Lei è una signora di buona famiglia, frequentatrice negli anni 60 di gruppi di chiesa, lui, 25 anni in più, con ottima carriera ecclesiastica già in corso. Due vite che sono state coperte da tempo, serviva un libro verità". Una storia che ha interessato anche la Tv: Peronaci e la Dama Nera sono stati accolti nel salotto di Pomeriggio Cinque, con Barbara D'Urso.

Non solo amore e famiglia, ma anche affari importanti, come retroscena inediti sul furto di un prezioso dipinto caravaggesco, "Gesù adolescente e San Giuseppe che lavora d'ascia", del Gherardo delle Notti (1592-1656).

"Non svelo nulla dicendo che i conventi ospitarono criminali ed eversivi neri. Uno di questi era a Montecompatri, nel convento dove sparì il Gherardo delle Notti, era il 3 giugno 1975, un quadro importantissimo ma seguito molto poco dalla stampa - prosegue l'autore - ho cercato ma ho trovato solo un trafiletto. La signora disse che fece un viaggio con l'opera in auto, nascosta a loro insaputa nel bagagliaio. Erano in quattro, ma alla dogana furono lasciati soli, l'auto doveva attraversare i controlli guidata da un alto prelato, gli altri due confratelli si incamminarono a piedi. Lui sapeva? Di certo poteva dubitare dal comportamento. Comunque orache p stato ricostruito tutto, finalmente c'è una traccia, e si potrebbe fare qualcosa per cercare un'opera che adesso vale 10 milioni di euro e magari recuperarla".

Tante le curiosità tra il pubblico del Salotto, prima fra tutte la reazione avuta dai carmelitani: "Silenzio... questa la reazione attuale. Vogliono che passi in fretta anche se stavolta la richiesta di chiarimento parte dalla chiesa. Ho iniziato a indagare su loro - precisa Peronaci - dopo una lettera lasciata nella redazione del giornale e firmata da 110 parrocchiani, su 300: una storia che li ha colpiti, un frate onesto che vuole mantenere l'ordine ma viene trasferito, scatenando quella reazione e il richiamo del pap,a che chiede scusa pubblicamente per gli scandali romani. Poteva cambiare qualcosa, ma oggi, due anni dopo devo ammettere che la storia fu solo enfatizza per compiacere i fedeli, senza poi cambiare nulla".

E sempre tra i lettori, un'altra domanda: "perchè parla la signora?" "Vendetta: la signora ha cresciuto due figlie avendo come rivale Dio... ondeggiando tra la convivenza e il voto dato che lui non ha avuto il coraggio di infrangere. La dama nera è stata abbandonata ma è rimasta vicino al suo Eddy, anche quanto a fine carriera fu trasferito ad Anzio, lei sempre al suo fianco, col vuoto intorno. Al centro la complicità degli altri frati complici, tra l'altro, del furto. Ammetto però che raccontando su divertiva e era certa che tutto questo sarebbe servito ad altre donne, Una sorta di racconto liberatorio".

Infine la stampa, il coraggio di pubblicare un romanzo verità del genere, che svela quello che tutti sanno ma non ammettono: "E' stato pubblicato perchè è forte la domanda di verità e informazione libera. Attenzione e rigore - conclude Peroncaci - ma forza nel corredo documentale, questo permette di pubblicare qualsiasi cosa e sono tante le persone che vogliono leggere e conoscere".

Teresa Pierini