VITERBO – Un figlio di Bagnaia, da sempre innamorato del suo paese, tanto da ideare insieme al parroco don Felice Pierini l'associazione Amici di Bagnaia: stavolta è stato il territorio a dimostrare amore verso di lui, attraverso l'intitolazione della Sala Conferenza di Palazzo Gallo a Vincenzo Frittelli, scomparso nel 1994.
Una cerimonia sentitissima, con la sala piena di amici e amministratori. Davanti al tavolo di presidenza, composto dal presidente dell'associazione, Aldo Quadrani, dal figlio Luigi Frittelli e dal sindaco Leonardo Michelini, erano presenti la figlia Anna Teresa, alcuni nipoti, l'onorevole Fioroni, gli assessori Ciambella e Delli Iaconi, i consiglieri Troili, Bizzarri, Santucci e Frontini.
L'apertura con un video del paese, che ne ha illustrato dall'alto tutta la sua bellezza, come precisato da Quadrani: “Basta vedere Bagnaia e si diventa subito 'Amici'. Sono felice di vedere tanta gente a ricordare quanto fatto da Vincenzo e quanto di buono ci ha lasciato”.
Il sindaco ha ricordato un incontro con Frittelli, alla fine degli anni '80: “Parlava già di valorizzazione di Villa Lante, di Tuscia Expo, di come Bagnaia potesse essere un luogo centrale per eventi, convegni. E' bello che oggi si ricordi chi ha dato qualcosa, che ha creduto nella crescita del territorio, Vincenzo ha dato la nobiltà a questo luogo, individuando le potenzialità”.
Parole condivisibili, che si spera possano essere confermante nelle azioni amministrative, evitando di tagliare fondi che valorizzino la frazione, come recentemente accaduto nel bilancio, anzi puntando sull'incremento. Il primo cittadino ha promesso azioni, come la restituzione degli affreschi di Santo Stefano, l'apertura della torre civica, il supporto per l'apertura di Villa Lante; ora Bagnaia attende risposte.
Quadrani ha poi ricordato l'associazione, supportato da alcune letture: nata il 25 marzo del 1979, dopo un'accorata lettera del dicembre '78 in cui Vincenzo e don Felice spronavano i bagnaioli a smettere di lamentarsi e ad agire contro l'inerzia di chi non decide. Due gli obiettivi del tempo: la valorizzazione attraverso incontri, visite, convegni, la tutela del patrimonio con il recupero di affreschi, palazzi, opere d'arte.
Anni dopo, nel '91, una seconda accorata lettera, un editoriale vero e proprio dal titolo “Eutanasia di un'associazione”, in cui Frittelli lamentava la difficoltà negli interventi a tutela, evidenziando di fatto il fallimento di una parte di obiettivi.
Da allora sono passati ancora molti anni e nel tempo l'Associazione Amici di Bagnaia, magari spronata da quelle parole dure, ha fatto molto, restaurando l'affresco della Madonna della Porta, intervenendo per quelli di Santo Stefano, restaurando lo stemma Barberini sulla porta d'ingresso del borgo, che aveva perso le chiavi, la creazione del QR code per informazioni turistiche, e infine, attraverso la collaborazione dell'Università della Tuscia, il restauro degli affreschi del loggiato di Palazzo Gallo e, a breve, il soffitto ligneo dipinto di una delle stanze. Una serie di iniziative che avrebbero inorgoglito Frittelli, ma che non fanno fermare gli impegni, orientati al ritorno degli affreschi e all'apertura della torre civica, come promesso dal sindaco, e ad una maggiore valorizzazione e fruizione delle bellezze bagnaiole.
La chiusura con le parole di Luigi: “Ringrazio essenzialmente i bagnaioli che sono qui ad onorare l'amore e l'impegno di mio padre. Amava questo borgo e soffriva infinitamente per questo palazzo”. Ora le cose stanno cambiando e lui ne sarebbe felice.
La cerimonia si è conclusa quando i nipoti Alessandro Vincenzo e Silvia hanno svelato la targa, fino a quel momento coperta dalla bandiera di Bagnaia, da un omaggio musicale al violino con Sabrina Perelli, dalla benedizione impartita da don Vittore, seguita dal brindisi ben augurale.
Teresa Pierini