VITERBO – Una voce versatile e coinvolgente, un sorriso gioioso e strumenti musicali insoliti hanno stregato piazza del Gesù. Sabato sera sul palco del JazzUp un'esibizione, in particolare, ha attirato l'attenzione del pubblico, quella di Veronica Sbergia. L'energica cantante del duo Max&Veronica ha suscitato la curiosità di molte persone che, al termine del concerto, l'hanno avvicinata per chiederle informazioni (ovviamente dopo aver richiesto a gran voce il bis).
Veronica Sbergia è cantante, ukulelista e suonatrice di washboard. La versatilità della sua voce l’ha portata a proporre repertori dei più disparati generi musicali, dal pop al folk passando per il soul il funk e il jazz ma è nel blues che trova la sua espressione ideale.
Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione con Max De Bernardi, si è concentrata sullo studio e sulla ricerca del blues delle origini.
La grande passione di Veronica per questo genere musicale ha radici profonde. “Ho sempre ascoltato nella mia famiglia musica americana – racconta Veronica – e fin da piccola ho studiato questo genere. A 20 anni già cantavo blues e, da circa 12 anni, canto con Max. E' grazie a lui che mi sono avvicinata alle origini di questo genere musicale”.
A suscitare la curiosa del pubblico è stato uno strumento che somiglia ad una tavola per fare il bucato a mano, ed in effetti il suo nome è proprio “washboard”. “Questo tipo di strumento è molto comune nella musica americana di inizio secolo. Per me era importante riuscire a coniugare il canto con il suono, per questo motivo ho imparato a suonare la washboard”. Da sottolineare che Veronica ha imparato da sola, da autodidatta. “Mi diverto a suonarlo con delle spazzole per capelli – fa notare la cantante – perchè riesco così a raggiungere quel sound che mi interessa”.Se di strada Veronica ne ha già percorsa tanta, sembra che all'orizzonte ci siano nuovi traguardi. “Suoniamo molto all'estero e continueremo su questa strada. Ho però in mente di affiancare a questo progetto anche altri paralleli. Entro quest'anno – conclude – registreremo infatti un nuovo disco”.