"Perché quindici artisti la cui comunanza è soltanto nell’appartenenza ad una medesima località si trovano oggi insieme ad esporre altrove? Perché presentarsi insieme sulla base di antiche geografie in tempi governati dalla globalizzazione che, annullata ogni distanza centro/periferia, ci rende tutti uguali ed allo stesso tempo assolutamente unici?" si chiede Salerno.
"Quando a definire l’arte era prevalentemente la tecnica, vi erano le scuole, e gli artisti che vi appartenevano si riconoscevano nel 'modo' che contraddistingueva il maestro. Ci si discostava così da altri - precisa il curatore - il cui fare denunciava l’appartenenza a scuole diverse. Si faceva allora squadra seguendo ed alimentando la luce del maestro. Quando l’arte si orientò prevalentemente alla ricerca, gli artisti si riunirono in correnti dove oggetto di indagini condivise divennero il colore, la forma, la materia, il processo o un’idea. Si faceva allora squadra in nome di comuni obbiettivi ed a sostegno di percorsi omogenei. Da quando l’arte è prevalentemente pensiero, gli artisti non fanno più squadra e si ritrovano insieme occasionalmente per consacrare ciascuno la propria diversità. E quindi perché quindici artisti la cui comunanza è soltanto nell’appartenenza ad una medesima località si trovano oggi insieme ad esporre altrove?"
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Calcata, Comune di Fabriano, Ente Parco Valle del Treja, sarà inaugura il 3 dicembre alle 15 e sarà visitabile fino al 18 dicembre dalle 11 alle 19.
T. P.
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